intervista a Claudio Bini e Massimo Targetti

di Silvano Oldani e Mariella Di Rao

 

La luce artificiale può diventare uno strumento fondamentale per riscoprire le città?
Per l’Amministrazione comunale di Firenze la risposta è positiva, se ha deciso di realizzare un progetto che garantisce una maggiore razionalizzazione dei costi e una migliore valorizzazione del patrimonio architettonico e culturale, con un percorso innovativo di collaborazione tra pubblico e privato. A Firenze, a Palazzo Vecchio, in occasione dell’inaugurazione di F-LIGHT abbiamo incontrato e intervistato Claudio Bini di Silfi e Massimo Targetti di Cree Europe, protagonisti di questi interventi di successo per la storica città.

 

Claudio Bini
Amministratore Delegato Silfi (Società Illuminazione Firenze)

Dottor Bini, ci spiega per i lettori di LUCE l’avvio e gli obiettivi che vi siete posti con la realizzazione di questo importante progetto per la città di Firenze?
Si tratta di un importante intervento di riqualificazione di una delle aree più strategiche dell’Oltrarno fiorentino, inserita lungo l’asse che collega Ponte Vecchio a Ponte Santa Trinità, sulla riva sinistra dell’Arno. L’attuale impianto di illuminazione, risalente agli anni ’70, richiedeva interventi strutturali sui cavi e collegamenti e, dal punto di vista illuminotecnico, non permetteva una corretta percezione d’insieme, poiché utilizzava corpi illuminanti obsoleti e poco efficienti. Con la nuova illuminazione prevista dall’intervento realizzato all’interno della rassegna F-LIGHT è stato possibile non solo migliorare la sicurezza dell’area, ma anche valorizzare il tessuto urbano.

Qual è stato il valore aggiunto dato dalla tecnologia nella valorizzazione del patrimonio artistico e architettonico della città?
Abbiamo trovato un punto d’incontro tra la necessità di realizzare interventi tecnologici adeguati a una città moderna con la difesa e la valorizzazione del patrimonio artistico e architettonico di un luogo come Firenze. La scelta dei dispositivi Square LED di Cree ha consentito di coniugare queste due esigenze apparentemente antitetiche: garantire prestazioni tecnologiche elevate e raggiungere risultati eccezionali in termini di risparmio energetico (circa il 55%), con la riduzione dei costi d’esercizio per l’Amministrazione comunale, e, dall’altra, valorizzare le caratteristiche storiche delle vie e dei palazzi grazie ad una luce confortevole e dalla buona resa cromatica. In un periodo dove si cerca la razionalizzazione delle risorse, diventa molto importante riuscire a innovare e ammodernare i sistemi d’illuminazione, per migliorarne l’efficienza riducendo il consumo energetico. Inoltre, questo intervento, ha consentito di ridistribuire meglio la luce con una buona uniformità, coniugando la funzionalità con una visione più gradevole e uniforme dal punto di vista della percezione luminosa.

Questo intervento è stato possibile soprattutto grazie alla collaborazione tra pubblico e privato. Qual è stato il vostro contributo?
Silfi ha messo in atto le linee guida in accordo con l’Amministrazione comunale, ha progettato e ha eseguito la messa in opera dei corpi illuminanti. L’intervento è stato realizzato dal nostro ufficio tecnico secondo un metodo che impone in aree storiche e di valore artistico, uno studio progettuale sulla luce volto a tutelarne le valenze estetiche e non solo le prestazioni degli apparecchi, in accordo con quanto indicato dal Piano della Luce di cui la città di Firenze si è dotata dal 2009. L’Amministrazione pone molta attenzione al corpo illuminante, che deve essere il più possibile integrato nel tessuto architettonico, dovendo rappresentare anche una soluzione di arredo adeguata alla percezione diurna della città in continuità storica con i tanti lumi posti nelle vie del centro. La nostra filosofia, posta alla base di tutti gli interventi di illuminazione, è quella di conciliare sempre la qualità dei materiali con i costi. La scelta del Giglio, come elemento caratterizzante il corpo luminoso, già presente in altri nostri interventi, rappresenta anche un modo per avvicinare il cittadino alla città.

Con quali modi a Firenze è stato attuato il piano regolatore della luce?
Purtroppo oggi abbiamo in Italia una visione dell’illuminazione molto limitata. Invece sarebbe importante cominciare a pensare a interventi che possano migliorarla. Il piano della luce è uno strumento indispensabile per pianificare e predisporre interventi in funzione di obiettivi che garantiscono una maggiore razionalizzazione dei costi e una migliore valorizzazione del patrimonio architettonico delle città. Il piano della luce è uno strumento metodologico che deve tutelare tutti, soprattutto i cittadini e, in quanto tale, deve essere un piano concertato. Così è stato per quello realizzato a Firenze. Prima sono state individuate e tracciate le linee guida per arrivare a un confronto con tutti i soggetti interni ed esterni al mondo dell’illuminazione; poi sono state raccolte le osservazioni e le informazioni che hanno portato a una condivisione degli obiettivi posti alla base del piano che non limitano il progettista nella scelta di specifiche soluzioni che, di volta in volta, può adottare (per esempio le scelte dei corpi illuminanti), ma lo obbliga ad agire all’interno di regole precise e condivise.

Quali sono gli aspetti più importanti da considerare nella realizzazione degli interventi?
Sono soprattutto tre le valutazioni più importanti da seguire durante la progettazione e la realizzazione delle strutture: quelle legate all’esercizio dell’impianto, le caratteristiche della strada e la distribuzione dei punti luce. In particolare, per quanto riguarda il primo punto, è molto importante pensare alla manutenzione che già deve essere tenuta in considerazione in fase di progettazione. Per questo è fondamentale utilizzare impianti che abbiano una manutenzione semplice ed efficace. A queste valutazioni si aggiungono quelle inerenti l’inserimento dell’opera nel contesto urbano esistente, nonché la compatibilità tecnica con le preesistenze impiantistiche, che incidono sull’entità dei lavori.

Le difficoltà incontrate nella realizzazione di questo progetto?
Secondo la nostra esperienza conta molto avere un approccio che sappia bene coniugare le esigenze tecniche dell’intervento con le caratteristiche e la vivibilità della strada, cercando di ridurre al minimo i disagi che interventi di questo tipo possono creare ai cittadini. In questo caso, per l’alta concentrazione di attività commerciali presenti sulla via, abbiamo scelto di lavorare solo in alcune fasce orarie, informando preventivamente i cittadini e coinvolgendoli già in una fase preliminare. In questo modo abbiamo senz’altro ridotto le difficoltà, realizzando al contempo, un intervento condiviso con i cittadini utenti degli spazi urbani.

Dottor Bini, sono previsti altri interventi nel medio periodo come quelli realizzati nell’ambito di F-Light festival?
L’installazione di luci LED nella zona di Oltrarno fa parte di un progetto più ampio del Comune di Firenze, volto alla riqualificazione di alcune zone della città e alla riduzione del consumo energetico, obiettivo, quest’ultimo, in linea con il programma 20-20-20 dell’Unione Europea. Firenze ha aderito al Patto dei Sindaci a livello europeo, e questo impegna il Comune all’obiettivo di riduzione dell’emissione di agenti inquinanti. Nei limiti delle risorse disponibili, siamo in linea con i nuovi programmi energetici e, per il futuro, l’obiettivo è quello di proseguire anche se la loro realizzazione è condizionata dal patto di stabilità che, limitando la spesa pubblica, non consente di poterli realizzare nel breve periodo. Sono in corso studi preliminari per ridurre le sorgenti poco efficienti del parco impiantistico comunale (circa il 12%), nonché la ricerca di soluzioni di ottimizzazione per la gestione dei corpi illuminanti a LED che rappresentano il futuro nel medio e lungo periodo.

 

Massimo Targetti
Managing Director di Cree Europe

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Direttore Targetti, qual è stato l’obiettivo più importante nel decidere di concorrere alla realizzazione del progetto F-LIGHT?
L’obiettivo era di integrare un contenitore ad alta tecnologia e a basso impatto ambientale con la storia e la tradizione di Firenze, introducendo qualcosa che si fondesse perfettamente con il contesto urbano, senza aggiungere nient’altro che non fosse tecnologia e innovazione. Oggi con i LED e la tecnologia Cree si arriva a intervenire dove e come si vuole con una precisione chirurgica, ad esempio, attraverso l’utilizzo del nostro sistema ottico Cree NanoOptic®, che permette di ottenere un risultato difficilmente raggiungibile con la vecchia tecnologia, ma soprattutto di illuminare le aree in modo più efficiente ed ecosostenibile.

Il patrimonio storico e architettonico di Firenze offre ai cittadini e ai turisti splendidi scenari che meritano di essere valorizzati anche attraverso una buona illuminazione. Può spiegarci il contributo di Cree al riguardo?
Abbiamo scelto un’illuminazione capace di far emergere la valenza estetica di ogni facciata, le differenze cromatiche degli edifici, le finiture dei materiali utilizzati, oltre che garantire un adeguato livello di illuminamento. Una visione quindi nuova della luce che ne fa emergere una funzionalità diversa da quella originaria, maggiormente orientata agli aspetti prestazionali degli apparecchi utilizzati e al mantenimento della sicurezza pubblica. Questo nuovo approccio contribuisce senza dubbio a esaltare le bellezze storiche e artistiche dei luoghi e ricostruire suggestioni dimenticate.
Anche per l’intervento realizzato nel quartiere di S. Spirito nel 2012, tra i più antichi e pittoreschi di Firenze, abbiamo seguito questa nuovo modo di concepire l’illuminazione a LED. Il progetto in questione ha visto la sostituzione di apparecchi Rectangular di Ruud Lighting (ora Cree), equipaggiati con lampade a scarica da 100W, con 184 apparecchi Cree The Edge Wall (40 LED, per un assorbimento effettivo totale di 70W), equipaggiati con ottica stradale asimmetrica e taglio del retro flusso.

Quali sono stati i sistemi e i prodotti utilizzati nel progetto?
Sono stati donati da Cree 31 apparecchi Square LED, appositamente progettati e realizzati per l’occasione. Questi apparecchi hanno un design lineare e pulito, caratteristiche capaci di rendere il corpo illuminante “neutro” e in grado di adattarsi perfettamente al contesto urbano, integrandosi coerentemente con le facciate degli edifici, senza creare il minimo “disturbo” visivo per i passanti. A sottolineare quanto la nostra azienda sia impegnata e creda in questo progetto, sulle tre facciate degli apparecchi, è stata realizzata una personalizzazione speciale che raffigura il giglio, simbolo per eccellenza della città di Firenze.
Gli apparecchi sono dotati di light bar di nuova generazione, da 20 o 30 LED ciascuna, separate tra di loro e poste su una base progettata per garantire la massima dissipazione del calore, grazie all’esclusiva tecnologia AirFlow di Cree, che permette all’aria di circolare liberamente all’interno dell’apparecchio garantendo la massima dispersione del calore prodotto in esercizio dalle sorgenti luminose. Questo sistema per la gestione del calore assicura una lunga durata e la massima resa del prodotto. I nostri apparecchi sfruttano inoltre la brevettata tecnologia NanOptic®, che prevede l’applicazione di lenti di precisione ad alto rendimento su ciascun diodo. Questa esclusiva tecnologia direziona con estrema precisione il flusso luminoso, senza creare dispersioni o zone d’ombra, rendendo sicuro e confortevole il transito di pedoni e automobili. Le nano ottiche utilizzate negli apparecchi LED del centro storico sono dotate di una speciale schermatura che permettono di eliminare il retroflusso e di indirizzare il flusso luminoso esattamente dove necessario, senza dispersioni verso l’alto e dietro gli apparecchi sulla parete degli edifici.
L’installazione di Borgo San Jacopo, Via de’ Barbadori e Via de’ Bardi realizzata da Cree consentirà di valorizzare l’area, migliorare la sicurezza e soprattutto garantire un risparmio energetico stimato del 55%.

Quali sono state le difficoltà o gli elementi critici che avete tenuto conto nell’intervenire per riqualificare l’illuminazione pubblica di un quartiere storico e molto importante di Firenze?
Un’illuminazione urbana ben concepita deve favorire il benessere dei cittadini, valorizzare il contesto e creare atmosfere e interazione sociale. Non va dunque vista solo nell’ottica della sicurezza e dell’orientamento di cittadini e turisti, ma anche quale elemento critico per conoscere e riscoprire la città. La tecnologia LED di Cree sembra coniugare perfettamente due importanti necessità: prestazioni da un lato ed esaltazioni delle caratteristiche storiche ed estetiche dei palazzi e delle strade dall’altro, grazie all’uso della luce a stato solido (SSL) ad una temperatura di colore (3.5K) confortevole e ad alta resa cromatica (CRI=80). La luce dei LED è definita luce allo stato solido perché non illumina solamente, ma riesce ad enfatizzare tutti i dettagli come modanature, cornicioni e rilievi e permette la perfetta percezione dei diversi dettagli architettonici. La sfida è stata quindi quella di riuscire a coniugare gli evidenti vantaggi che questa tecnologia è in grado di offrire in termini di qualità della luce e risparmio energetico con il contesto urbano e storico del cuore di Firenze. Con Square LED è stato possibile ottenere un’illuminazione efficiente e confortevole grazie all’uso di corpi illuminanti dalla forma neutra, in grado di mimetizzarsi con l’ambiente circostante.

Ci sono per la sua azienda progetti e realizzazioni sul fronte dell’illuminazione pubblica in altre città?
Al momento stiamo partecipando a molteplici progetti sul fronte dell’illuminazione pubblica, forti dell’esperienza maturata con la tecnologia LED per l’illuminazione urbana. Nel corso degli ultimi 5 anni abbiamo contributo a realizzare interventi di illuminazione pubblica a LED in molte città italiane, come ad esempio Roma, Verona, Ancona, ed internazionali come Barcellona, Abu Dhabi, Los Angeles. Cree, da sempre si è dimostrata un’azienda sensibile alla ricerca e allo sviluppo di soluzioni innovative e all’avanguardia nell’industria dei LED. Per il futuro stiamo lavorando su soluzioni tecnologicamente sempre più avanzate, tra cui un sistema per la gestione intelligente degli apparecchi e degli impianti di illuminazione. Sarà inoltre disponibile a breve un sistema per la regolazione del flusso luminoso in grado di calcolare autonomamente, sulla base delle ore effettive di accensione, quando diminuire l’intensità degli apparecchi in coincidenza con le ore centrali della notte, ore in cui si riduce la presenza di traffico veicolare e pedonale. La vera novità di questo sistema sta nell’assoluta facilità di funzionamento, soprattutto per quel che concerne la personalizzazione e la riprogrammazione delle configurazioni di riduzione del flusso luminoso. Una soluzione semplice e accessibile, che permetterà alle municipalità di ridurre ulteriormente i consumi energetici.

 

Nell’ambito della Biennale Internazionale dei Beni Culturali e Ambientali (dicembre 2012) si è svolta la II edizione di F-LIGHT, Firenze Light festival. Coniugando innovazione, bellezza e risparmio energetico, sono stati realizzati tredici progetti che hanno creato una nuova illuminazione definitiva e ad alto contenuto tecnologico a capolavori come la Loggia dei Lanzi, la Torre del Bargello, il campanile della Badia Fiorentina, l’abside e la facciata della Basilica di Santa Maria Novella, oltre che a borgo San Jacopo, via de’ Barbadori e via de’ Bardi in Oltrarno e in via Paolieri.

 

LUCE n. 303 – 2/2013